Sapevamo di dover arrivare a questo punto, a dover chiudere questo capitolo aperto in una sera di Ottobre dello scorso anno.

Lo sapevamo, ma in tutta onestà non eravamo preparati. Siamo stati presi da mille pensieri, preoccupazioni, tensioni. Il nostro pensiero era tutto rivolto ad evitare che qualcosa non funzionasse e la nostra testa ed il nostro cuore non era invece preparato ad immaginare a cosa sarebbe successo se invece tutto avesse funzionato.

L’impatto è stato emotivamente dirompente, per tutti. Per chi ha avuto la fortuna di condividere questi momenti, il ricordo sarà assolutamente incancellabile.

Le parole spese nel presentare a tutti voi questo evento sono state lontane parenti della realtà. Abbiamo parlato di ospitalità ed inclusione, di pace, di accoglienza…di valori importanti, fondanti della nostra società.
Poi però sono arrivati loro. In neanche quattro giorni, i loro occhi increduli e stupefatti, la magia di google translator ucraino-italiano hanno raccontato quello che stavano vivendo, quello che Daria, la loro capogruppo ha definito con poche, semplici parole: “avete costruito un piccolo miracolo”…

Poi ci siamo arrivati,  ai saluti. In Ucraina il saluto è una leggera stretta di mano, piuttosto freddo e distaccato.
Con ciascuno di noi il loro commiato è stato una serie interminabile di lunghissimi, forti abbracci accompagnati da singhiozzi lacrime e risate.
Bambini che potevano essere i nostri figli ci hanno travolti di affetto, senza quasi parole, sono riusciti a trasmettere quelle cose che google e tutta l’intelligenza artificiale del mondo non è in grado di fare.
E noi, gli adulti…quelle lacrime le abbiamo trattenute con grande fatica…

Ed ora siamo al punto di dover faticosamente andare avanti e provare a fare un primo bilancio finale. I freddi numeri parlano di un coinvolgimento impressionante, unico, nella due giorni di sport che abbiamo organizzato.
Ben 450 bambini hanno condiviso un pomeriggio in pista con questi ragazzi e 1.300 persone le hanno accompagnate la domenica per le strade della nostra città. Se i numeri dovessero essere gli unici fattori su cui valutare il successo di una iniziativa, racconterebbero di qualcosa di unico…e non parlo solo nella storia della Atletica Settimese.

Il bilancio vero, è però raccontato da altro.
La risposta della nostra società civile è stata meravigliosa. Siamo riusciti a toccare il cuore di tanta gente, siamo riusciti a sensibilizzare individui, società, associazioni, federazioni, amministrazioni pubbliche su quei temi e quei valori alla base della nostra Costituzione e della nostra Storia:
la guerra fa schifo ed i bambini di ogni età e nazione hanno il diritto di poter vivere momenti di serenità senza dover prendere aerei, valicare frontiere o scappare con le valigie in mano in altri paesi.

Il bilancio racconta poi una seconda verità.
Quello che abbiamo raccontato parla dello sforzo ma soprattutto della VOLONTA’ espressa da una piccola società di atletica leggera – pur composta da poche ma valorose 😉  persone-.

Siamo confidenti che il nostro lascito, l’esperenza vissuta possa essere di stimolo affinché anche altri portino avanti simili iniziative. Abbiamo dato dimostrazione che ognuno, nel suo piccolo, può fare qualcosa. Certo che se poi, se anche quelli che piccoli non sono, facessero altrettanto….ma questo è una argomento troppo complesso per queste pagine..

Detto questo andiamo in chiusura davvero. Per farlo però, come in uno dei nostri articoli passati, lo faremo parlandovi ancora di Ivan.

Non possiamo più chiamarlo “il nostro traduttore”, è stato molto, molto di più. E’ stato il loro fratello maggiore, la loro guida. Il loro shopping assistant.
Per quattro giorni è stato la nostra voce e le nostre orecchie, l’atleta che non ti aspetti (guardate il video!). E’ stato colui che è riuscito a tradurre non le parole ma i nostri sentimenti.

La sua preoccupazione era “belìn Paolino, ma devo parlare con il sindaco di Torino, ma tu sei matto…”. La cosa più difficile che ha dovuto affrontare è stato lasciarli andare.

…come se per noi sia stato facile…

Grazie a tutti voi…