Ieri sera c’era quell’umido che non vedevi l’ora di andarti a fare una bella doccia calda e metterti comodo a gustarti la cena.
E la natura finalmente decideva che era ora di far sbocciare un vero autunno…e con il buio che veniva giù che tutto ti veniva in mente salvo stare ancora in campo in pantaloncini, un pò sudaticci.
E per chi non si era fatto corse, salti ed ostacoli…casa e divano ci sarebbero stati benissimo, magari con caldarroste a fine cena per fare un pò di atmosfera…
Ed invece…invece sulla nostra pista di atletica era tutto uno sbocciare di sorrisi, di vaga eccitazione figlia di una emozione che solo occasioni particolari riescono a creare. E pazienza se la doccia, la cena e le castagne aspettavano..c’era qualcosa di meglio nel menù della serata.
Per un ragazzo che ama il nostro sport, poche le occasioni per vedere in televisione veri campioni. Si alimentano i miti con brevi filmati su youtube, con i rari momenti in cui manifestazioni internazionali vincono uno spazio in qualche trasmissione.
Ma vuoi mettere poter parlare con uno di loro? Vuoi mettere osservarlo da vicino, scoprire che è del tutto simile a noi nel fisico, nel sorriso, nella semplicità.
E gli altri? Gli adulti dico…i più duri in genere aspettano pazientemente l’ora e mezza sui gradoni, gli altri al bar tra un caffè ed una tisana calda..
Però ieri erano tutti lì, in piedi. E poi tutti giù, oltre la barriera della recinzione verde con alcuni che un pò timorosi mi chiedevano, nel sacro rispetto del tartan…”ma posso entrare con queste scarpe?”…ma certo che si può!
Ed allora tutti lì sul prato, sulla pista a fare finalmente un pò di casino…bambini, ragazzi che giravano intorno ad uno dei più grandi simboli dell’atletica italiana, e con mamme e papà con lo scatto compulsivo “no, di qua che di là la luce non va bene”, “ora giratevi di qui…no, aspetta, stringetevi, allargatevi saltate, sorridete…”
E per cosa? perchè un campione, quando lo è davvero, capisce che il suo ruolo va oltre quello dell’essere atleta. E quei pochi minuti passati con tutti noi, sempre con il sorriso, cercando il contatto con chiunque, firmando di tutto…fogli, maglie, cappelli, compiti in classe…. ;-)…hanno lasciato un bellissimo ricordo.
Mio figlio, ieri sera mi ha fatto questa domanda. “Ma papà, Stefano Baldini è campione di…Italia?”…No Nico..Stefano ha compiuto una impresa pazzesca, nel 2004 ha vinto la maratona alle Olimpiadi, ad Atene ed al suo arrivo c’era un miliardo di persone che lo stavano guardando…una cosa da brividi che invito tutti a rivivere Arrivo allo stadio
Quel ricordo ieri si è rinnovato…è stato bello vederti lì, in mezzo a tutti, in quel casino.
Grazie, Stefano.